Il profondo cambiamento intervenuto nel corso degli anni ottanta e novanta del secolo scorso nel modo di concepire l’intervento pubblico nell’economia e nel conseguente modello di disciplina e di vigilanza dei mercati – con l’affermazione del ben noto (pur se già oggi controverso) paradigma dello Stato regolatore – ha determinato l’insorgere di problemi giuridici nuovi e complessi, che i soggetti a vario titolo coinvolti nella materia hanno dovuto affrontare senza disporre di coordinate teoriche sufficientemente chiare e definite.
Ancora oggi, nonostante l’interesse e l’impegno di non pochi studiosi, l’analisi della prassi regolatoria legislativa e amministrativa e della giurisprudenza evidenzia rilevanti incertezze sui principi di fondo e sulle categorie concettuali propri del nuovo assetto. La stessa nozione di regolazione del mercato è e rimane notoriamente incerta ed opinabile.
In tale contesto, l’utilità di una rivista che si occupi specificamente, dal punto di vista propriamente giuridico, dei temi inerenti alla regolazione dei mercati appare chiara. Non si tratta di dare vita ad un ulteriore contenitore che raccolga e descriva i molteplici materiali che normazione, prassi e giurisprudenza quotidianamente producono, ma di creare una sede di approfondimento e di analisi sistematica dei problemi più significativi che le stesse devono risolvere.
Nel pur ampio panorama delle riviste giuridiche italiane uno strumento di questo tipo attualmente è assente: a fronte di alcune pubblicazioni settoriali che si occupano prevalentemente di questioni particolari e di attualità, per lo più con finalità esegetiche dello stretto diritto positivo, vi sono (poche) pubblicazioni a carattere generale, rivolte peraltro non tanto a studiare in modo specifico i profili giuridici della regolazione, quanto piuttosto ad analizzarli in una prospettiva di politica del diritto e di analisi economica. Di qui l’esigenza che i temi e i problemi fondamentali di questa branca del diritto siano più approfonditamente affrontati con metodo giuridico e in una prospettiva sistematica, generale e non settoriale, di approfondimento e non di mera esegesi.
Il taglio dell’analisi sarà ovviamente interdisciplinare, innanzitutto perché il diritto della regolazione dei mercati richiede di essere studiato tanto nella prospettiva pubblicistica dello statuto dei poteri e delle funzioni quanto in quella civilistica della etero-regolazione di rapporti inter-privati. Evidenti appaiono anche le interrelazioni con gli strumenti propri dell’indagine antitrust e con il diritto dell’impresa in genere, e dunque in primis con il diritto commerciale e del lavoro; e ovvia è altresì la rilevanza di indagini comparatistiche, sia per gli aspetti pubblicistici della regolazione sia per quelli di carattere privatistico. Fondamentale è infine, se non altro al fine della piena comprensione dei presupposti e delle implicazioni dei diversi modelli e regimi giuridici di regolazione, l’apporto degli studi economici, politologici e sociologici.
Coerentemente con il suo taglio di strumento di approfondimento più che di informazione, la Rivista, che sarà pubblicata unicamente in formato elettronico, avrà una cadenza semestrale e sarà articolata in varie sezioni:
La rivista della regolazione dei mercati è ovviamente aperta al contributo di tutti coloro che hanno interesse a studiare il diritto della regolazione, qualunque sia nel merito la tesi che intendono sostenere.
Premesso che la garanzia della qualità delle pubblicazioni è affidata all’ormai consueta procedura di referee, l’auspicio è che intorno ai temi posti dai lavori pubblicati nella Rivista possa svilupparsi un dibattito aperto, che possa realmente contribuire alla soluzione dei problemi concettuali e di concreto regime giuridico che le regolazioni dei mercati devono affrontare.
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